Incontri con Progetto Museo - Napoli attraverso le storie del Mercato

Sabato 24 aprile | ore 11.00
Itinerario sul territorio

Una passeggiata per riscoprire un’area tra le meno conosciute della città di Napoli, spesso martoriata dall’incuria e dal degrado, ma densa di storia e cultura e che rappresenta una delle più importanti testimonianze della storia della città
con Maia Confalone

Pochi sono i luoghi che possono raccontare, nel bene come nel male, attraverso le proprie pietre e strade, la storia di una città. Sicuramente Piazza Mercato racchiude in sé la Napoli del passato, del presente e forse anche del futuro: area tra le meno conosciute dai napoletani e dal grande pubblico, densa di storia e cultura, spesso martoriata dall’incuria e dal degrado, rappresenta una delle più importanti testimonianze della storia della città partenopea. L’itinerario intorno a Piazza Mercato, l’antico Campo del Moricino trasformato già in epoca angioina nel mercato di snodo dei più importanti traffici commerciali diretti a Napoli e palcoscenico di eventi storici che videro protagonisti da Corradino di Svevia a Masaniello, da Antonello Petrucci a Luisa Sanfelice, consentirà di attraversare secoli di arte e tradizioni: dal romanico della Chiesetta di San Giovanni a Mare, legata alla “festa a mare” tinta di sfrenato erotismo pagano, al raffinato gotico di Sant’Eligio, dal barocco della Basilica del Carmine, custode della prodigiosa icona della Madonna Bruna, al rigoroso neoclassicismo di Santa Croce.

  • appuntamento: ore 10.50 all’arco dell’orologio di Sant’Eligio
  • costo della visita: 14 € a persona
  • durata: 2 ore
  • numero massimo di partecipanti: 14

I partecipanti, durante l’intera durata della visita, dovranno indossare la mascherina  e mantenere il distanziamento di almeno 1 metro.

Info: tel. 081 440438 (da lun. a ven. ore 10.00-14.00) | mail info@progettomuseo.com

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La nostra guida
Maia Confalone

Restauratrice mancata, laureata e specializzata in storia dell’arte, si è sempre interessata non solo agli aspetti estetici, ma anche a quelli tecnici e funzionali delle opere. Sarà questo che ha orientato i suoi studi verso le arti decorative portandola a credere che una porcellana di Capodimonte non abbia niente da invidiare a un Masaccio o a un Caravaggio?
Professionalmente cresciuta fra una catalogazione e un allestimento museale, la scrittura di saggi scientifici e apparati didattici, ha presto capito che lavorare come storico dell’arte in un Museo è sì una questione di testa, ma non meno di cuore e di…resistenza fisica, visti i chilometri che si macinano e i pesi che si movimentano! Sarebbe tuttavia lavoro inutile se non si riuscisse a comunicare al pubblico le cose straordinarie che si scoprono guardando un dipinto, una scultura o un semplice oggetto e a ‘contagiarlo’ con la propria passione, motivo per cui, da più di 20 anni, lavora con Progetto Museo e ne è socia fondatrice. 

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