Ritorno.
Il culto delle anime pezzentelle

Complesso Museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco

Dicembre 2018 – gennaio 2019

La mostra Ritorno. Il culto delle anime pezzentelle ha visto esposte, per la prima volta in assoluto, nel Complesso museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco oltre cento anime del Purgatorio, realizzate in terracotta dipinta fra XIX e XX secolo e un tempo popolanti le edicole scomparse di alcune città.

La mostra è stata curata da Francesca Amirante, presidente di Progetto Museo e curatrice del Complesso Museale del Purgatorio ad Arco.
Le anime, provenienti da una collezione privata che rischiava la dispersione, acquisite poi dall’Opera Pia Purgatorio ad Arco e mai esposte prima, sono state protagoniste di una mostra, unica nel suo genere.

I pezzi, collezionati nel corso della vita dal restauratore ed esperto di presepe popolare Diego Pistone, un tempo popolavano quella miriade di piccole grotte con le anime del purgatorio in attesa del “rifrisco”, disseminate in particolare nel centro antico di Napoli.
Ci sono gruppi interi con lo scoglio, ovvero la base su cui poggiano i pastori come definita nell’arte presepiale, in legno o in compensato con sughero, con il Crocifisso, l’Addolorata e il teschio, oltre che una serie di anime a mezzo busto avvolte dalle fiamme e imploranti penitenza e perdono di cartapesta, di terracotta policroma di diverse dimensioni, e un gran numero di Addolorate singole, di Crocifissi e di teschi.

Il tema del Ritorno è stata la parola chiave della mostra, non solo per il contenuto, ma anche per l’organizzazione che ha visto coinvolti Showdesk e SuperOtium, realtà di giovani professionisti che si sono formati e hanno lavorato altrove in Italia e in Europa e che hanno deciso di spendere le proprie competenze a Napoli.

L’allestimento, curato da Nicola Ciancio, ha coinvolto l’intera chiesa: dalla navata centrale nella quale, attraverso il dipinto dell’altare maggiore di M. Stanzione, ha avuto inizio il racconto della mostra, alla Sagrestia, dove sono stati esposti alcuni pezzi corredati da apparati didattici e da un video-documentario sul culto delle anime pezzentelle, all’Ipogeo dove sono state esposte 50 figure circa di anime purganti e dove un video-racconto di Gualtiero Peirce dal titolo Vi aspettiamo per il rinfresco ha rappresentato una vera e propria opera autonoma dedicata ai visitatori al termine del percorso di visita.

Le anime in mostra hanno testimoniato non solo il mutamento dell’iconografia religiosa – dalla posa penitente a quella implorante con le braccia alzate in conformità con le prescrizioni del 1613 del Sant’Uffizio – ma soprattutto di come il loro culto sia indissolubilmente legato al Purgatorio ad Arco, custode della devozione napoletana verso le anime pezzentelle, resti umani abbandonati e senza nome che diventano speciali intermediari per invocazioni, preghiere, richieste di intercessioni e a cui i devoti facevano richiesta di buona sorte: un culto delle anime che rappresenta lo speciale legame tra vivi e morti.

Il contenuto della mostra è stato raccolto in un catalogo a cura di Francesca Amirante, corredato dalle fotografie di Luigi Spina, con contributi di Ulrich van Loyen e Vittoria Vaino.
La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno del Gratta e Vinci.
Tutt’ora alcuni pezzi sono esposti nel Complesso museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.

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